Il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile n. 312 del 2 agosto 2021 si pone l’obiettivo di aggiornare, modificare ed integrare il precedente Decreto del medesimo Ministero, il n. 560/2017.
Oggetto di entrambe le norme è la disciplina del Building Information Modeling (BIM) negli appalti pubblici e gli obiettivi cardine del nuovo decreto possono sintetizzarsi in tre punti essenziali.
Innanzitutto si è inteso dare attuazione a quanto disposto dall’art. 48, comma 6 del Decreto Semplificazioni 2021 (D. L. 77/2021) il quale, premesso che le stazioni appaltanti possono attribuire un punteggio premiale “per l’uso nella progettazione dei metodi e strumenti elettronici specifici”, aggiunge che entro 30 giorni dall’entrata in vigore del D.L. Semplificazioni il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile avrebbe dovuto stabilire “le regole e specifiche tecniche per l’utilizzo dei metodi elettronici di cui al primo periodo”.
Altro obiettivo del nuovo Decreto è quello di garantire la piena operatività del sistema che si serve dell’utilizzo di metodi e sistemi elettronici (BIM).
Si è, poi, ritenuto di individuare in maniera più stringente i cd “criteri premiali per l’uso del BIM” proprio per incentivare le Stazioni Appaltanti a ricorrere, anche se ancora in via sperimentale, al BIM.
Ferma restando, quindi, la ferma volontà del legislatore di introdurre il ricorso obbligatorio al BIM, si rileva che la modifica delle tempistiche in merito all’obbligatorietà ed il calo delle procedure delle pubbliche amministrazioni per progetti e servizi tecnici in Building Information Modeling (rilevata anche dall’OICE), è stata la diretta conseguenza del forte impatto che il periodo pandemico ha portato sul processo di organizzazione della digitalizzazione, introducendo in questi ambiti forti ritardi nelle attività di adozione dei sistemi BIM.
